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08.10.2013
Imco, ecco il piano delle banche

SOLE24ORE

MILANO - Sì alla concessione degli arresti domiciliari per l'ex ad di FonSai Emanuele Erbetta. No all'attenuazione della misura per l'ex presidente della compagnia Jonella Ligresti. Nel frattempo i legali delle banche creditrici del gruppo Ligresti, hanno presentato al tribunale di Milano la proposta di concordato fallimentare per la Imco. Giornata cruciale dunque, quella di ieri, sia sul fronte torinese che vede gli ex vertici FonSai indagati per falso in bilancio aggravato e manipolazione informativa, sia su quello milanese, che vede aperta sulla scrivania del pm Luigi Orsi un'inchiesta per il duplice fallimento della Imco e della holding Sinergia, piegate da un debito complessivo stimato in 851,1 milioni di euro. A Torino il Gip Eleonora Pappalettere ha respinto le richieste d'attenuazione della misura di custodia cautelare per la primogenita di Salvatore Ligresti. Una decisione che ha sorpreso sia perché in mattinata si era diffusa la notizia della sua prossima liberazione, sia perché il procuratore aggiunto Vittorio Nessi e il pm Marco Gianoglio, titolari delle indagini, avevano già dato il proprio parere favorevole. Jonella Ligresti è in carcere dal 17 luglio scorso, giorno in cui finanzieri del Nucleo torinese della polizia tributaria avevano dato corso alle ordinanze firmate dal Gip Silvia Salvatori. Con loro a finire in carcere era stata anche Giulia Maria Ligresti (poi trasferita ai domiciliari) mentre Salvatore Ligresti, Antonio Talarico, ex vicepresidente FonSai, e Fausto Marchionni ex ad della compagnia, erano da subito stati posti agli arresti nelle rispettive abitazioni. Scampato alle manette invece Paolo Ligresti, ultimogenito di Salvatore Ligresti, cui era stata concessa la cittadinanza svizzera pochi giorni prima del blitz. Sul fronte milanese è di ieri la consegna della proposta di concordato fallimentare di Imco alla seconda sezione civile del tribunale di Milano. Il documento è stato redatto dagli avvocati Giuseppe Iannaccone e Michele Sandulli nell'interesse della Visconti srl, newco costituita da UniCredit, da Banca popolare di Milano e Banca Sai, principali creditori della società immobiliare del gruppo Ligresti, che si sono avvalsi anche degli advisor finanziari Leonardo & Co e Lazard. Nelle 35 pagine indirizzate al giudice delegato Filippo D'Aquino, i legali hanno passato in rassegna la complessa situazione della società dichiarata fallita il 14 giugno 2012. Con particolare riferimento all'esposizione complessiva della Imco, i crediti sono stati raggruppati in quattro macrocategorie per complessivi 851,1 milioni euro di cui 613,8 milioni chirografari, 121,1 milioni assistiti da ipoteca immobiliare (quelli delle banche), 82,9 milioni di crediti garantiti da pegno su titoli o su strumenti finanziari e 33,2 milioni di crediti prededucibili. A questo proposito emerge anche che il gruppo Fonsai-Milano Assicurazioni, oggi controllato da Unipol, rinuncerà a crediti per 348,5 milioni di euro nei confronti di Imco. Per quello che riguarda le banche l'obiettivo principale del piano restava quello dello sviluppo della zona di via Ripamonti, dove dovrebbe sorgere il Centro europeo di ricerca biomedica avanzata, il Cerba, in un'area attigua a quella in cui ha la propria sede l'Istituto oncologico europeo. Per realizzarlo è stato da tempo individuato l'interlocutore operativo: la Hines Italia Sgr, società specializzata nello sviluppo di aree immobiliari già impegnata, vanamente, nel tentativo di salvataggio di Imco del giugno del 2012, precedente alla dichiarazione di fallimento. La stessa Hines di Manfredi Catella, ora si ripresenta all'appello del concordato fallimentare. Questa la formula adottabile: i cespiti immobiliari ipotecati dalle banche verranno conferiti nel comparto II del fondo immobiliare Hisf. Dal canto suo Hines Sgr, quale gestore del fondo si è impegnata ad accollarsi il debito della holding immobiliare e dare vita al progetto Cerba, previa l'omologazione del piano e la «regolamentazione con il Comune di Milano», non senza il sostegno del ceto bancario e di possibili investitori esterni.  © RIPRODUZIONE RISERVATA

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